UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO IX - n° 3  marzo 2004

FINMECCANICA: "Oltre l'Europa" 

 Il nuovo asse anglo-franco-tedesco sancito dal vertice di mercoledì tra Tony Blair, Jacques Chirac e Gerhard Schroeder, rischia di far saltare Eurosystems, la nuova alleanza anglo italiana tra Finmeccanica e Bae Systems per la creazione di tre joint venture nell'elettronica militare, nell'avionica e nelle comunicazioni militari. Secondo quanto apprende l'Agi, a mettere a rischio l' alleanza tra Finmeccanica e Bae Systems - dopo firma del memorandum of understanding del 3 luglio scorso le due società stanno valutando i rispettivi apporti per la creazione delle tre nuove J.V. - è l'appetito dei francesi per l'avionica britannica. Il gruppo francese Thales sarebbe infatti interessato ad acquisire le attività della Bae Systems nell'avionica per diventare leader europeo del settore. E un eventuale accordo tra Bae Systems e Thales, mutilerebbe in maniera letale la nascente alleanza italo britannica visto che le attività della Bae Systems nell'avionica rappresentano un apporto irrinunciabile per il gruppo guidato da Pierfrancesco Guarguaglini. 
Per far saltare l'alleanza tra Bae Systems e Finmeccanica, oltre alle pressioni politiche che giocano un ruolo chiave, i francesi avrebbero offerto all'industria britannica una rilevante partecipazione nella realizzazione della seconda portaerei della marina militare d'oltralpe. Il governo francese, visti anche i problemi di bilancio, sta pensando infatti, di rinunciare ad una seconda portaerei nucleare da affiancare alla Charles De Gaulle (proposta del gruppo pubblico DCN), in favore di una portaerei a propulsione tradizionale (sostenuta dalla Thales) che potrebbe adottare i nuovi motori a turbina a gas, Rolls Royce MT 30 nati dallo sviluppo dei motori Rolls Royce Trent già utilizzati su molte famiglie di velivoli come i Boeing 777, gli Airbus 330 e il futuro Airbus A 380. Nei giorni scorsi, Denis Ranque, Chief Executive della Thales, ha infatti proposto la creazione di un "team" formato da Thales, DCN ed Alstom. E lo stesso Ranque, nel ricordare i rapporti di collaborazione con Alstom e Rolls Royce in Gran Bretagna, haconfermato le intenzioni del gruppo di sviluppare i rapporti anglo-francesi affermando che una cooperazione tra i due Paesi per la realizzazione della nuova portaerei francese è comunque solo una "opzione".  La partita si gioca comunque sui tavoli della politica a livello di capi di Governo e i tempi sono ristrettissimi visto che le trattative tra Finmeccanica e Bae Systems, dopo quasi un anno di lavoro, sono ormai a livello avanzatissimo. Dopo mesi di lavoro sulla "due diligence" per valutare gli apporti di ciascuna delle controparti, i due gruppi sono prossimi a stabilire gli eventuali conguagli e le rispettive quote di controllo in ciascuna delle tre joint venture che vedrebbero il controllo italiano nelle società per l'avionica e le comunicazioni militari mentre la Bae Systems assumerebbe la maggioranza nelle attività per l'elettronica militare dove i due gruppi sono già alleati con una partecipazione paritetica nella AMS, Alenia Marconi Systems. L'affondo dei francesi è un tentativo in extremis per far saltare un'alleanza anglo italiana che ridurrebbe sensibilmente il peso specifico dell'industria francese in tutto il settore della guerra elettronica. A questo punto, stabilire il destino di Eurosystems, non saranno più i manager ma i premier.  Il segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento, ha chiesto un immediato intervento del Governo invitando sia la Finmeccanica che lo stesso Esecutivo ad avere maggior considerazione delle capacità e delle "eccellenze" dell'industria italiana. Il segretario delle tute blu della Uil ha invitato i vertici del gruppo di piazza Monte Grappa a guardare oltre i confini d'Europa, soprattutto quando il "Vecchio Continente" appare destinato ad essere governato dal nuovo asse anglo-franco-tedesco. “Tutte le trattative per le alleanze attuali ma anche degli ultimi dieci anni - ricorda il sindacalista della Uilm - hanno sofferto di un difetto di fondo: manager e politici italiani sono andati al tavolo delle trattative senza la dovuta considerazione per la capacità della nostra industria e dei nostri punti di eccellenza. Questo atteggiamento li induce a trattare ad ogni costo col peso di un handicap psicologico. La conseguenza di tutto ciò si traduce in accordi che spesso lasciano la supremazia ai ‘partner’ stranieri. In questo senso avvertiamo una sensazione di debolezza del nostro Paese, nonostante la partecipazione a pieno titolo nell’Unione europea. Non c'è da stupirsi se oggi i francesi si sentano tanto forti da provare a far saltare l'alleanza tra la Finmeccanica e la Bae Systems". 
“Dinnanzi a questa circostanza chiediamo un intervento deciso e immediato del Governo per riequilibrare i rapporti in Europa, evitando la nascita del direttorio anglo-franco-tedesco anche a livello industriale".
"Governo e manager italiani devono avere più fiducia nella nostra impresa, dedicando più attenzione allo sviluppo delle competenze e dei punti di eccellenza; se far parte dell'Europa unita significa subire le conseguenze del nuovo direttorio anglo-franco-tedesco e relegare il nostro Paese a 'fanalino di coda', allora bisogna avere il coraggio di guardare oltre i confini d'Europa”.

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