UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Tel. 06.852.622.01 - 06.852.622.02
Fax 06.852.622.03 - E-mail uilm@uil.it

 

 
Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO IX - n° 3  marzo 2004

Una storia normale 

 Ero già iscritto alla UILM da tre anni  ma mai avrei pensato di farne parte attiva.
Un giorno di novembre mi arriva la telefonata del segretario provinciale che mi chiede se ero disposto a candidarmi come RSU.
La domanda era curiosa in se poiché ignoravo (seppur conoscendo a grosse linee cosa faceva una RSU) cosa volessero dire precisamente le iniziali di questa sigla.
Dissi di si. La cosa inoltre mi  preoccupava un po’ poiché non conoscevo molto il mondo sindacale e pensavo di non essere all’altezza, ma soprattutto avevo paura che nessuno mi votasse e fare una figuraccia.
Per tornare indietro era tardi. La mattina quando bollavo e vedevo il mio nome sulle liste mi sarebbe piaciuto  pensare che si trattasse di  un errore di stampa.
Poi ho detto basta! La sera quando tornavo a casa mi leggevo tutto il possibile sul sindacato chiedevo a mia madre che un tempo era stata anche lei nel direttivo sindacale. Cercavo i vecchi amici che sapevo occuparsene; ma più importante di tutto è stata l’amicizia con Renzo Barsotti che mi ha trasmesso la sua “eredità di RSU Piaggio”. 
Ora ero pronto così cominciai, nelle pause caffè alla mensa, a parlare di me e del sindacato e i motivi per cui i colleghi avrebbero dovuto votarmi.
La gente era incuriosita ma soprattutto si stupivano che ne parlassi così liberamente visto che l’argomento sindacato negli anni precedenti era stato un grosso tabù per gli impiegati. Infatti la domanda più frequente che mi facevano i colleghi  era “ma non hai paura, lo sai che se non ti eleggono la tua carriera è finita?  Verrai ghettizzato!”
Io li guardavo e semplicemente rispondevo: sono forte del buon lavoro che ho svolto in questi anni e di quello che sto continuando a fare, confido nell’intelligenza dei miei capi ma soprattutto, anche se non sarò eletto, potrò continuare la mia vita di impiegato con più coscienza con più serenità di prima poiché una esperienza come questa non può che cambiarti in meglio.
Iniziai così una vera e propria campagna elettorale e fu così che piano piano uscirono allo scoperto anche gli altri candidati e divenne un fenomeno unico nel suo genere che si potrebbe paragonare quasi ad una campagna stile presidenziale.
L’argine della paura e della ghettizzazione del sindacalista impiegato era stato abbattuto l’argomento non era più un tabù ma un motivo di discussione e confronto sia con i probabili elettori che con gli altri candidati.
Oggi che sono Rappresentante Sindacale Unitario Piaggio riesco a vedere le cose con una maggiore angolazione, ho preso coscienza del fatto che non sono più solo e quello che faccio e dico non riguarda più solo me ma tutta la struttura che c’è a monte. Ho appena iniziato e vedo una strada tutta in salita con prove importanti da affrontare come la disinformazione dei colleghi su i diritti e doveri di un lavoratore, su cosa è un sindacato, di cosa si occupa e perché è importante iscriversi. 
La cosa sarà ancora più difficile con i nuovi lavoratori i giovani, gli uomini di domani, su i quali dobbiamo investire maggiormente dare loro quella coscienza che in questi anni si è persa. Come RSU ritengo di avere la missione di rappresentare e di supportare  tutti quelli che mi hanno votato e che hanno creduto in me e nel sindacato che rappresento.
Sono fortemente convinto che le RSU Piaggio (anzienda leader mondiale delle due ruote) ma anche tutte le RSU di tutte le altre aziende siano chiamate ad un compito fondamentale:
scrivere una pagina della storia politica  economica e sociale dell’Italia.
I nostri nomi probabilmente non  compariranno nei libri di storia ma quello che oggi facciamo, decidiamo e votiamo tutti insieme sicuramente SI. 
Credo che per fare questo siamo sicuramente pronti, ma dobbiamo anche essere preparati, allargare le nostre conoscenze avere una adeguata formazione parlare della UILM anche al di fuori della nostra azienda, tenere le orecchie sempre aperte; crescere e con noi far crescere tutta la nostra organizzazione. 
Bisogna pensare alla UILM come un qualcosa di nostro ma non di esclusivo, facendo capire a tutti gli altri quella libertà, quella serenità che solo in un ambiente pulito, non politicizzato e non strumentalizzato, si può respirare.
Roberto Are (UILM RSU Piaggio)

torna all'homepage