UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Tel. 06.852.622.01 - 06.852.622.02
Fax 06.852.622.03 - E-mail uilm@uil.it

 

 
Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO IX - 4-5  aprile/maggio 2004

L'ACCORDO VOLUTO E DETERMINATO DALLA UILM
Firme separate 


Melfi torna al lavoro. Il 9 maggio alle 22.00, i lavoratori dello stabilimento Fiat hanno ripreso la normale attività, mettendo fine ad una vertenza spinosa, lunga 20 giorni, scanditi da scioperi, presidi e blocchi, grazie all'accordo tra azienda e sindacati raggiunto all'alba che elimina il divario tra lo stipendio medio dei dipendenti di Melfi e quelli degli altri stabilimenti del gruppo.
Un'ipotesi d'intesa è arrivata dopo una trattativa no-stop di circa 15 ore che dal pomeriggio dell'8 maggio fino all'alba del giorno dopo ha visto sindacati e rappresentanti Fiat alternarsi in tavoli di
confronto, riunioni separate, tentativi di avvicinamento e momenti in cui si e' rischiato uno slittamento. Ma in un clima di ottimismo che già ieri nel primo pomeriggio, quando le segreterie nazionali e le Rsu in arrivo dalla città lucana sono giunte a Roma, si respirava nei corridoi di Confindustria dove i vertici Fiat attendevano i sindacati per l'apertura del confronto sulla proposta presentata dall'azienda l'altro ieri. Anche se sul tavolo rimaneva una distanza, sulla carta, di 78
euro tra la proposta di aumento salariale lordo mensile avanzata da Fiat e di 165 euro chiesti dalle parti sociali. E, ancora, posizioni diverse - tra le altre cose - sullo scaglionamento degli incrementi salariali, più diluiti nel tempo nella proposta datoriale rispetto alle rivendicazioni dei lavoratori
nonché sul cosiddetto premio di competitività. All'avvio del lungo confronto non sembrava invece costituire uno scoglio la questione della turnazione e degli orari di lavoro, dato per superato da entrambe le parti il problema della abolizione della 'doppia battuta', cioè dei dodici turni di
notte consecutivi. L'incontro ha così preso il via - anche se con due ore di ritardo per la richiesta della Fiom e delle sue Rsu di tempo per una riunione - intorno alle 17.45 con una prima ricognizione: una richiesta informale azienda-segreterie nel corso della quale la Fiat ha ribadito e illustrato la propria proposta. Al termine le sigle si sono riunite con le proprie Rsu per poi tornare al
tavolo con l'azienda - presenti il direttore del personale di Torino, Pierluigi Fattori, ed i responsabili delle relazioni industriali del gruppo e di Fiat Auto, Paolo Rebaudengo e Giorgio Giva - nel corso della quale si e' registrato un primo segnale concreto, grazie all'apertura dell'azienda ad un margine
di trattativa sulla propria proposta. Un segnale di svolta che, nonostante più volte si sia ventilata la possibilità di trasferire il confronto a Melfi, ha aiutato a dare il via libera all'avvio del negoziato vero e proprio azienda-sindacati, uscito a tarda notte dalla riunione plenaria tra la Fiom (con il
segretario generale Gianni Rinaldini, quello nazionale Giorgio Cremaschi ed il responsabile Auto Lello Raffo), la Fim (responsabile Auto Bruno Vitali), il segretario confederale
della Cisl Giorgio Santini, la rappresentanza Uilm (il segretario generale Antonino Regazzi con il responsabile Auto Giovanni Contento) oltre al segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo, il vicesegretario nazionale Ugl Renata Polverini e le rappresentanze delle Rsa.
Pochi minuti dopo la mezzanotte Fiat e sindacati hanno così dato l'avvio ai negoziati: circa sei ore e mezza di confronto, scandito anche da sospensioni tecniche per valutare la controproposta dei sindacati, culminato con l'annuncio, all'alba, del raggiungimento dell'accordo. I lavoratori di Melfi
riceveranno 105 euro di aumento scaglionato con una tempistica di mediazione (50% a luglio prossimo, 25% a luglio 2005 e 25% a gennaio 2007), potranno contare su una rimodulazione del premio di competitività grazie a una revisione degli indicatori e, tra
le altre cose, sul ripristino della Commissione di riconciliazione.
Le Rsu hanno così ripreso la strada per Melfi, mentre Giovanni Contento dichiarava ai cronisti che erano rimasti ad attendere l'esito della trattativa: "Abbiamo raggiunto un grande risultato".
''E' un accordo che rilancerà lo stabilimento di Melfi attraverso una modifica
strutturale dell' orario di lavoro e dei turni, ma che ha elementi nuovi sotto il profilo delle relazioni sindacali e una risposta positiva dal punto di vista salariale''. E' quanto hanno affermato, in una dichiarazione congiunta, il segretario della Uilm del potentino, Vincenzo Tortorelli e i delegati della Uilm nella Rsu. ''Questo accordo - hanno aggiunto - ha mostrato l' unità del sindacato e la forte volontà di portare avanti la trattativa nonostante le molte difficoltà che si sono presentate al tavolo
del negoziato. Il grande senso di responsabilità dei lavoratori di Melfi - hanno concluso Tortorelli e i delegati della Uilm - darà un riscontro positivo all' accordo che rilancerà lo
stabilimento''. Un ''accordo positivo che dovrebbe rilanciare lo stabilimento di Melfi'': questa l'opinione del segretario generale della Uilm Antonino Regazzi.
Regazzi ha ritenuto in particolare che si è trattato di ''un accordo positivo anche per il lavoratori, che giustamente hanno protestato per le differenziazioni tra Melfi e gli altri stabilimenti, relativamente alle maggiorazioni per il lavoro notturno e al premio di competitività''. Infine, Regazzi ha osservato che il raggiungimento di un'intesa unitaria ''consentirà una più facile gestione quindi anche risultati più soddisfacenti per l'azienda perché - ha spiegato - se riusciamo a instaurare migliori relazioni sindacali per far partecipare di più i lavoratori a svolgere la propria mansione, l'efficacia dei risultati del fattore lavoro non potranno che esser soddisfacenti dal punto di vista dei rendimenti e della qualità del prodotto'. Per quanto riguarda il futuro dei rapporti tra le tre organizzazioni metalmeccaniche, il segretario generale della Uilm ha risposto in un'intervista all'Unità del 10 maggio. "Io continuo- ha dichiarato Regazzi a Giampiero Rossi - a non condividere un certo modo di fare sindacato e a difendere le mie convinzioni, però dico che se a partire da qui c'è la voglia di ricominciare a discutere allora possiamo tutti quanti deporre le armi". L' accordo su Melfi è ''un buon compromesso'' e ha mostrato anche ''la capacità del sindacato di ricondurre alla normalità una situazione che obiettivamente era deragliata, sia nei rapporti tra aziende e lavoratori, sia nel modo in cui erano stati affrontati i problemi da parte dei sindacati aziendali''. E' quanto ha affermato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. ''E' stato un compromesso, come
tutti gli accordi, tra le nostre richieste e le disponibilità dell' azienda. Mi sembra un buon compromesso, perché le nostre richieste sono state accolte in pieno soprattutto per la vicenda
dei turni e del salario''. Ma la vicenda Melfi ha anche un aspetto ''politicamente
significativo: abbiamo ricondotto i rapporti tra l' azienda e i lavoratori a Melfi a condizioni normali''. Per Angeletti la Fiat ''per troppo tempo aveva trascurato di gestire i problemi che
erano stati sollevati nello stabilimento'' che quindi aveva visto i lavoratori ''dividersi tra rassegnazione ed estremismo'': ''I problemi non vengono affrontati e risolti se si bloccano i cancelli - ha affermato Angeletti - E li sono stati bloccati troppo a lungo. Non era mai successo in Fiat se non quando vi erano stati 24.000 licenziamenti, e la vicenda era quindi un po' diversa''. Anche la Uil regionale della Basilicata ha espresso la propria soddisfazione. "Un risultato raggiunto nell'interesse dei lavoratori di Melfi risolvendo problemi che si trascinavano da tempo e che potevano essere risolti, se l'azienda avesse capito il disagio che si viveva all'interno dello stabilimento e se qualcuno non avesse cavalcato la protesta, senza costringere i lavoratori ad intraprendere una lotta così drammatica e penalizzante''. Lo
ha dichiarato il segretario regionale della Uil lucana, Michele Delicio. Guardando al prossimo futuro per Delicio ''la sfida che a partire dal sindacato bisogna accettare è quella di poter
conciliare il miglioramento delle condizioni di lavoro e salariali dei lavoratori con la competitività dello stabilimento Sata e di quelli dell'indotto, una sfida che passa intanto per un sindacato
unito e non diviso come lo è stato in questi giorni''.
Quindi, i dipendenti dello stabilimento Sata non avranno più una retribuzione diversa da quella dei loro colleghi che lavorano negli altri stabilimenti di Fiat Auto. E' questo il ''centro'' dell' accordo firmato stamani da Fiat e sindacati a Roma.
L' accordo, 12 pagine compresi gli allegati sulla nuova turnazione, affronta tutte le questioni al centro delle proteste cominciate lo scorso 19 aprile.
LE ''MAGGIORAZIONI'' - Il ''cuore'' e la parte più ''spinosa'' della trattativa e' stata l' equiparazione delle maggiorazioni salariali del lavoro notturno (dalle 22 alle 6) e di quello serale (dalle 18 alle 22) tra Melfi e gli altri stabilimenti di Fiat Auto. Il lavoro notturno (a Melfi attualmente è al 45 %, negli altri stabilimenti è al 60,5 %) passerà a luglio 2004 al 52,5, a luglio 2005 al 56,5 e, infine, a luglio 2006 raggiungerà il 60,5%. Il lavoro serale (a Melfi attualmente al 25 %, altrove al 27,5) passerà a luglio 2004 al 26,5 e a luglio 2005 al 27,5.
PREMIO VARIABILE DI COMPETITIVITA' (PVC) - Entro luglio 2006 spariranno dal calcolo dell' indice di assenteismo - uno degli indicatori per determinare il premio variabile di competitività
- le assenze per assistere i portatori di handicap (legge 104/92), le assenze per congedi parentali (legge 30/2000), i permessi sindacali retribuiti per le Rsu, i permessi per
donazione di sangue e per la dialisi.
DIFFERIMENTO DEL PAGAMENTO DEL PREMIO - Ogni anno a luglio verranno corrisposti 240 euro derivanti dall' accantonamento mensile di 20 euro relativi alla parte variabile del premio di
competitività.
ORARIO DI LAVORO - Dal prossimo mese di luglio sarà eliminata la ''doppia battuta'', ossia la ripetizione per due settimane consecutive dello stesso turno (la criticità riguardava, in particolare, il turno di notte). Il nuovo schema degli orari prevede una settimana con sei giorni lavorativi e
una con quattro. Nella settimana con quattro giorni lavorativi i due giorni di riposo saranno consecutivi. Da gennaio 2005 l' orario giornaliero passerà dal 7 ore e 15 minuti a 7 ore e 30
con mezz' ora di refezione a fine turno. I 15 minuti in più, che attualmente vengono non lavorati utilizzando il ''par'' (permesso annuale retribuito), saranno accorparti (si tratta di 57 ore e 30 minuti all' anno) e utilizzati in gruppi da otto ore, in pratica saranno sette giorni non lavorativi in pi. A
luglio, inoltre, le commissioni ''fabbrica integrata'' e servizi aziendali'' cominceranno a esaminare modifiche all' orario giornaliero (le proposte di questi giorni riguardavano lo slittamento dell' ora di inizio dei turni di due ore in avanti; p. es. dalle 22 alle 24).
PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI - La commissione ''conciliazione e prevenzione'' esaminerà ''particolari casi di provvedimenti disciplinari (sospensione dal lavoro e dalla retribuzione)
emessi negli ultimi 12 mesi, che non siano stati definiti o impugnati davanti alla magistratura. La commissione esaminerà anche i provvedimenti che ''incorrendo nella recidiva'', potrebbero dar luogo al licenziamento. La commissione ''servizi aziendali'' esaminerà entro luglio 2004 ipotesi di soluzioni organizzative per migliorare la comunicazione da parte dei lavoratori del primo giorno di malattia. La questione e' molto sentita a Melfi e ha, finora, generato molto contenzioso. Attualmente è previsto che il lavoratore in malattia telefoni al numero dell' Ute (Unità tecnologica elementare) nella quale presta la sua opera per comunicare l' assenza al capo dell' unità. Secondo i lavoratori spessissimo il telefono è occupato e non vi è ''traccia'' della comunicazione (in alcune cause del
lavoro i giudici, per accertare la veridicità delle dichiarazioni dei lavoratori che avevano fatto ricorso per impugnare provvedimenti disciplinari, hanno acquisito i tabulati telefonici) e queste ''mancate comunicazioni'' hanno causato molti provvedimenti disciplinari per assenza ingiustificata.
FORMAZIONE - Iniziative formative saranno definite per contribuire all' ''ulteriore sviluppo delle competenze'' con particolare ''attenzione alla definizione di progetti formativi previsti nell' ambito della formazione continua di Fondimpresa''
PASQUA - I manutentori resteranno, per la maggior parte, a casa a Pasqua. Saranno in servizi solo quelli ''strettamente necessari''.
Questo accordo è arrivato al termine di quasi tre settimane di un durissimo braccio di ferro tra la Fiat e i sindacati. Ecco i momenti più salienti della vertenza dello stabilimento di Melfi :
- 19 aprile, mattina: Fim, Fiom, Uilm convengono di costruire un documento unitario sulla questione Fiat
- 19 aprile, sera: con uno sciopero dell' Arvil (azienda indotto Fiat del potentino) scatta la protesta degli operai che bloccano l' area industriale. Il presidente della Basilicata, Bubbico,
chiede la mediazione del Governo.
- 20 aprile: la Fiom decide da sola di inoltrare una richiesta formale d'incontro al Governo sulle questioni di Melfi. Destinatario della richiesta è il sottosegretario Gianni Letta.
- 21 aprile: Uilm, Fim, Fismic chiedono un incontro A Fiat sulle problematiche specifiche di Melfi, Mirafiori, Cassino, Sevel (Chieti -Val Di Sangro)
- 21 aprile: il blocco di Melfi provoca l' interruzione della produzione anche a Mirafiori.
- 22 aprile: contro i blocchi sfilano nel centro di Melfi Fim, Uilm e Fismic.
- 23 aprile: la Fiat accetta la richiesta d'incontro presentata da Uilm, Fim e Fismic sottolineando che la base del dialogo col Sindacato è lo sblocco a Melfi. Alle 14.00 parte la trattativa, ma si decide di sospendere su richiesta di Uilm, Fim e Fismic per aprire il tavolo anche alla Fiom. L'azienda accetta e rinvia il tavolo alle 21.00 per permettere alla Fiom di essere presente. La Fiom si presenta al tavolo alle 23.24, ma alle 23.54 lascia il tavolo dopo aver dichiarato che non ci sono le condizioni per trattare. Invece, Azienda con Fim, Uilm e Fismic firma un accordo con un calendario di incontri sui problemi dei singoli stabilimenti.
- 26 aprile: e' il giorno della carica della Polizia. Per far passare due autobus con a bordo lavoratori intenzionati ad entrare in fabbrica la polizia apre un varco nella folla
caricando. La Fiom indice uno sciopero generale del settore per il 28 aprile. Antonino Regazzi dichiara che a Melfi occorre ripristinare la legalità ed aprire un negoziato con forme diverse dal blocco
- 27 aprile: il giudice di Melfi ordina alla Fiom di rimuovere i blocchi. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil incontrano Morchio e, poi i segretari generali dei metalmeccanici. Si giunge ad un'intesa per ritrovare la via della trattativa. La Fiom accetta il principio che si riapre il negoziato contestualmente allo sblocco dei cancelli da parte degli scioperanti.
- 28 aprile: è il giorno dello sciopero nazionale della Fiom proclamato quattro giorni prima
- 29 aprile: all' unanimità l' assemblea dei lavoratori(ricordiamo che è costituita dalla Fiom e dall'Ugl, dai Cobas e da Failms)trasforma i blocchi in presidi in vista della trattativa con
l'azienda. In fabbrica entrano i primi lavoratori. La trattativa però non decolla e si decide di continuare lo sciopero.
- 30 aprile: è giallo sull' aggressione di una delegata della Fim denunciata dal segretario della Cisl, Pezzotta. La Fim chiede la sospensione della trattativa per il clima intollerabile. Ma il coordinamento replica che ''è una storia senza fondamento''. Dalla Uilm arriva l' invito a riprendere al più presto le trattative.
- 3 maggio: la Uilm ribadisce l' immediata ripresa delle trattative; tiene l'assemblea degli iscritti della Uilm Basilicata a Rionero in Vulture ed una parte della segreteria, si reca a parlare con i lavoratori che sostano davanti ai cancelli di Melfi.
- 4 maggio: La Fiom sfila a Roma. Si riapre la strada per la ripresa della trattativa.
- 5 maggio: a Melfi sfila la Cisl. Da Roma arriva l' ok: si riapre la trattativa.
- 6 maggio - Faccia a faccia tra Fiat e Rsu a Melfi. In un clima definito sereno azienda e sindacati cominciano l'esame di: turni di lavoro, equiparazione salariale, condizioni di lavoro e
questioni collegate ai provvedimenti disciplinari.
- 7 maggio: dopo 24 ore di trattative la Fiat propone un documento conclusivo, lo scoglio sono le questioni salariali. E' definita la questione dei turni, ma sul salario e' scontro e la
Fiat chiede il tavolo nazionale.
- 8 maggio: Si torna a Roma per tentare un accordo. A Melfi gli scioperi continuano.
- 9 maggio: dopo una quindicina di ore di trattativa non stop in Confindustria, intorno alle 6,30 di mattina l'accordo e' finalmente raggiunto.
- Fim, Fiom, Uilm, Fismic tornano a siglare insieme un importante accordo dopo anni di divisioni.
17 maggio-I lavoratori dello stabilimento di Melfi hanno approvato l'intesa:hanno votato 3.740 lavoratori, pari al 77,4%, a votare contro 1.089, pari al 22,6%.
19 maggio (sede di Confindustria a Roma)- dichiarazione di Giovanni Contento:
"Sull'intesa per la Fiat Sata di Melfi abbiamo chiesto all'Azienda di firmare il testo separatamente dalla Fiom.
Le ragioni di questa scelta poggiano proprio sull'atteggiamento settario e discriminatorio praticato dalla Fiom nei confronti dei nostri iscritti nel corso delle assemblee successive al 9 maggio presso lo stabilimento Sata di Melfi.
Dopo un risultato ottenuto unitariamente, nonostante le profonde divaricazioni sulle forme di lotta attuate nei giorni precedenti l'intesa, esponenti della Fiom nazionale e della stessa organizzazione della Basilicata hanno strumentalizzato il significato dell'accordo contro gli iscritti e quadri della Uilm.
Abbiamo denunciato a più riprese questa mistificazione che offende gli ideali e il ruolo che la Uilm mantiene tra i suoi iscritti e tra i lavoratori in genere.
La Uilm rifiuta questa logica e oggi ha deciso di distinguersi al tavolo della firma, pur ribadendo la validità dei contenuti dell'accordo che i metalmeccanici della Uil determinato al tavolo della trattativa.
Alla Fiom chiediamo, quindi, chiarezza, lealtà, coerenza.
Nei comportamenti quotidiani della Fiom non ne scorgiamo traccia".
Se l'intesa su Melfi c'è stata, i rapporti tra le organizzazioni metalmeccaniche rimangono tesi.
A.G.D.M.

torna all'homepage