UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO IX - n° 8/9  settembre-ottobre 2004

 Vicina l'alleanza tra Alenia Spazio e Alcatel 

Quasi a termine del percorso che vedrà unite le forze di Alenia Spazio e 
Alcatel in un'unica impresa, i vertici di Finmeccanica hanno invitato le 
segreterie sindacali e le RSU per illustrare lo stato dell'arte della lunga 
trattativa che vede impegnate le due industrie europee.
Sembra che la dirittura d'arrivo sia vicina. Poche settimane, forse pochi 
giorni. 
Si tratta di scelte strategiche, secondo Finmeccanica, perché le due società, 
per quanto solide, da sole non riescono a sostenere le difficoltà di un mercato che dopo gli attentati terroristici internazionali, ha visto una flessione gigantesca: da 27 satelliti commerciali consegnati in un anno, si è passati a sette, massimo otto pezzi. Troppo pochi per poter giustificare una presenza dispersiva sul territorio europeo. Allora il problema si presenta come una massa critica esile, troppo esposta alle tempeste della politica e dei nuovi scacchieri mondiali, specie se i capitali della ricerca e dello sviluppo insistono pesantemente sul budget.
Va poi aggiunto che, dei 90 miliardi di dollari che vale più o meno l'intero business, il 40% secco viene mangiato dal segmento dei lanciatori e dalle infrastrutture e per il comparto manifatturiero gli spazi sono assai limitati. Ma non basta. I problemi internazionali hanno ingigantito la richiesta militare da parte degli Stati Uniti e gli americani non lasciano posto agli stranieri per maneggiare il materiale strategico. Scelte politiche, più che industriali.
Tuttavia, tale posizione può essere sfruttata come elemento propulsivo di tutto quanto fa tecnologia spaziale per uso commerciale, ovvero telefonia, ma più ancora televisione, banda larga e servizi di uso sociale, quali telemedicina e teleformazione. Tutti campi nei quali è necessario arrivare però per primi, visto che alcuni paesi emergenti, quali la Cina, accanto alla costruzione di oggetti a basso costo, stanno mostrando al mondo capacità temibili sotto ogni punto di vista. E così il mondo occidentale, tanto tronfio della propria capacità di tecnologia, se non è rapido nelle sue scelte, si trova a dover ribaltare il proprio posizionamento industriale.
Dunque il mercato con un po' di inventiva e la necessaria attenzione ai prodotti, può promettere buoni risultati.
C'è però la necessità di proiettarsi in iniziative che non possono considerarsi parcellizzanti a breve termine. Si tratta di scelte difficili, che pretendono la lungimiranza degli investimenti e la pazienza di un lavoro complesso, a cui un vertice con le idee chiare ed una solida esperienza non verrà meno.
Alla precisa volontà di non dover disperdere il patrimonio di un intero settore industriale, più volte dichiarato dall'Azienda, il Sindacato chiede che il Governo italiano non perda di vista il comparto: l'Agenzia Spaziale dispone ancora di 400 milioni di euro che non spende. E poi la legge 10 del 2001 (meglio conosciuta come legge GALILEO) blocca 190 milioni di euro che se non vengono spesi, andranno nel budget della legge Finanziaria del prossimo anno. Passaggi di estrema criticità che solo se verranno governati con saggezza, lasceranno all'Italia ben saldo il know how delle tecnologie spaziali, assicurando posti di lavoro e presenza sui più difficili mercati del mondo. Su queste cifre, ogni disattenzione può mostrarsi fatale.
Come già preannunciato, l'accordo che reimposta l'industria dello Spazio in Italia prevede il varo di due imprese distinte: una manifatturiera che avrà il 33% della proprietà italiana (con due membri nel consiglio di amministrazione) ed il 67% a capitale francese e tre consiglieri. L'impresa dei servizi sarà speculare: 67% italiana e tre consiglieri, 33% francese, con due consiglieri al governo dell'azienda.
Finmeccanica assicura che è vivo ogni interesse dell'Italia per restare sul mercato tanto che per aumentare lo spessore delle quote, sono stati realizzati forti investimenti finanziari. Una dichiarata volontà di guardare un futuro dal portafoglio ricco, in grado di competere con la concorrenza americana e capace di negoziare in un futuro forse prossimo la grande alleanza con Astrium, l'anello mancante della catena paneuropea dell'alta tecnologia.
Il Sindacato per parte sua chiede di puntare allo sviluppo delle capacità industriali. Giovanni Contento, segretario nazionale della Uilm, ha dichiarato che non deve far paura essere una minoranza, quanto invece depauperare la forza pensante di un'impresa. Se questa è una regola generale, lo è in particolare nella tecnologia avanzata, in cui ogni impresa deve essere protagonista dei mercati e non semplice comparsa. Si tratta indubbiamente di scelte difficili in un momento in cui il potere decisionale si baricentra oltre il confine del budget nazionale.
Alenia Spazio, per mantenere la sua posizione competitiva sulle flessioni del mercato, sta completando con sacrificio un alleggerimento della propria forza lavoro, ma la sola leva del costo del lavoro non è sufficiente a guardare lontano. Né è pensabile basare la strategia di mercato su un unico cliente istituzionale, sia questi l'Agenzia Spaziale oppure la Difesa.
Ecco quindi che occorre rafforzare la politica del marketing e di una moderna gestione dei prodotti. Uno sforzo che potrà portare i suoi frutti solo con la concorrenza di tutte le parti interessate.
Enrico Ferrone

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