UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO IX - n° 8/9  settembre-ottobre 2004

Accordo sul salario in Volkswgen 

La rinuncia ad un aumento della retribuzione, in cambio della garanzia del posto di lavoro e di un bonus - una tantum - da 1.000 euro ciascuno. 
Sono questi, in sintesi, i termini dell'accordo che i 103.000 dipendenti della Volkswagen hanno concluso oggi ad Hannover con i vertici del gruppo automobilistico - a conclusione di estenuanti trattative che duravano da oltre un mese e hanno rischiato di sfociare in un duro sciopero generale - assicurando così un lungo periodo di "pace sociale" al primo produttore europeo già provato da vendite in calo, costi notevolmente superiori alla media e un euro forte che ha fatto andare in profondo rosso il business al di là dell'Atlantico. L'intesa - definita dai sindacati un "accordo per il futuro" - è stata commentata positivamente da entrambe le parti in causa, con il responsabile delle contrattazioni del sindacato IG Metall, Hatmut Meine, che l'ha definito un ''accordo equo'', chiedendo però che anche il top management faccia qualche sacrificio, e la sua controparte alla Volkswagen, Josef-Fidelis Senn, che ha sottolineato come il risultato consenta al gruppo di tagliare il costo del lavoro di 1 miliardo di euro e rappresenti un passo decisivo verso l'obiettivo di ridurre i salari reali del 30% entro il 2011. Positivi anche i commenti del fronte politico. Il ministro dell'Economia e del lavoro, Wolfgang Clement, ha rimarcato infatti che l'intesa dimostra che la Germania è in grado di risolvere i suoi problemi. Più cauto, invece, il giudizio dei mercati, che hanno penalizzato il titolo portandolo a perdere oltre il 3%, così come quello degli analisti. Adam Collins, esperto auto di Commerzbank, ha spiegato di non ritenere il risultato ''significativo'' per risolvere il problema dei costi troppo elevati che affligge la Volkswagen, rimarcando che dall'accordo traspaiono le difficoltà derivanti dal forte peso "politico" del primo azionista del gruppo, la regione nella Bassa Sassonia, che ha in portafoglio il 18,6% delle azioni. Anche Patrick Juchemilch, analista di Sal. Oppenheim, ha sollevato qualche perplessità, osservando che non è ancora detto che la società riuscirà a centrare l'obiettivo del 2011 senza ricorrere ai licenziamenti. Andando nel dettaglio, la "pace di Wolfsburg" prevede concessioni da entrambe le parti, così come avvenuto recentemente in occasione degli accordi per i rinnovi salariali raggiunti presso altri due big della "Deutschland Ag", ossia la DaimlerChrysler e la Siemens. I dipendenti, che inizialmente erano partiti con una richiesta di aumento della retribuzione del 4%, hanno accettato il "congelamento" dei salari fino a luglio del 2007, accontentandosi di un bonus - una tantum - da 1.000 euro ciascuno che verrà corrisposto a marzo del 2005. In compenso, Volkswagen si è impegnata a non licenziare nessuno fino al 2011 e a stabilire fin da ora un dettagliato piano di investimenti per le sei fabbriche in Germania - tra cui la produzione del nuovo fuoristrada a Wolfsburg - ritagliandosi tuttavia la possibilità di retribuire i nuovi assunti e i dipendenti in fase di formazione sulla base del contratto nazionale, inferiore di circa il 20% al salario dei dipendenti Volkswagen, e a gestire con maggiore flessibilità l'orario di lavoro e gli straordinari. Il gruppo tedesco, inoltre, è riuscito a collegare il pagamento del bonus, a partire dal 2006, all'andamento dei risultati aziendali, ma non ha potuto far passare la proposta di subordinare alla performance del gruppo anche il 30% della retribuzione complessiva.

I COMMENTI DEI SEGRETARI GENERALI DI ULM-FIM-FIOM-FISMIC
L'accordo raggiunto alla Volkswagen, con la rinuncia agli aumenti di stipendio in cambio della garanzia occupazionale e di una - una tantum - , non viene bocciato dai sindacati metalmeccanici italiani, che lo giudicano però non applicabile da noi. 

Antonino Regazzi - Segretario generale Uilm
"L'accordo consente di salvaguardare l'occupazione e quindi in questo senso può essere considerato valido - sostiene Antonino Regazzi, il segretario generale della Uilm - ma bisogna tenere conto del fatto che i lavoratori tedeschi hanno salari alti, mentre da noi c'è un problema salariale, tanto che faremo una piattaforma robusta proprio sul piano salariale. Alla Fiat il problema non è quello del costo del lavoro, ma della qualità del prodotto, della competitività".

Giorgio Caprioli - Segretario generale Fim
''L'accordo non può essere realizzato in Italia nei termini in cui è stato fatto in Germania - osserva il segretario generale della Fim torinese, Giorgio Caprioli - perché i lavoratori tedeschi hanno salari molto più alti di quelli italiani. E' pur sempre un blocco di due anni, ma può essere sopportato visto il livello di partenza. Da noi invece non è proponibile perché tutti riconoscono, anche la Confindustria, che c'è un problema salariale. Secondo Caprioli, "se si analizza l'intesa Volkswagen dal punto di vista politico, quella dell'Ig Metall appare una scelta molto coraggiosa perché ha messo al primo posto la salvaguardia dell'occupazione. In Italia la strada non è quella del blocco dei salari, ma è giusto che il sindacato consideri prioritaria la difesa dell'occupazione''. 

Gianni Rinaldini - Segretario generale Fiom
''L'accordo Volkswagen non c'entra niente con la situazione Fiat - taglia corto Gianni Rinaldini, numero uno della Fiom - perché da dieci anni non si fa un contratto aziendale. Non c'entra la retribuzione dei lavoratori con la crisi della Fiat, noi parliamo di sopravvivenza dell'azienda e di tutta l'industria dell'auto''. 

Roberto Di Maulo - Segretario generale Fismic
"Mi sembra che i tedeschi abbiano imboccato una strada giusta - osserva Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic - ma noi non possiamo percorrerla perché sembra che alla Fiat non interessi. Dopo i programmi di Demel e Marchionne sul bisogno di maggiore competitività degli stabilimenti italiani, non è seguita nessuna azione concreta. Ci aspettiamo che si apra una trattativa su questi argomenti". 

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